L’attenzione al genere nella pratica clinica consente di promuovere sia l’appropriatezza, sia la personalizzazione delle cure, entrambe promosse dal Servizio Sanitario Nazionale allo scopo di offrire al paziente la migliore assistenza possibile.
E non solo. La personalizzazione delle cure attenta al genere è capace di generare un circolo virtuoso che porta a risparmi notevoli per ogni struttura sanitaria.
Se ne è parlato nel corso dell’incontro sulla “Gestione di un approccio di genere” che per il secondo anno l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” guidata dal direttore generale Gaetano Sirna ha promosso su iniziativa delle Unità Operative Semplici “Educazione alla Salute” con la responsabile Rosalba Quattrocchi e “Formazione e Aggiornamento” sotto la responsabilità di Angelo Gambera.
La medicina di genere, è stato ribadito, non si riferisce solo al trattamento delle patologie prettamente femminili ma allarga il proprio raggio di azione a tutte le branche mediche in una dimensione interdisciplinare volta a studiare l’influenza del sesso e del genere sulle modalità di sviluppo delle patologie, su sintomi, modalità di prevenzione, diagnosi e terapia. Ciò tenendo conto oltre che del sesso, anche dell’età, dell’etnia, del livello culturale, della confessione religiosa, dell’orientamento sessuale e delle condizioni sociali ed economiche dei pazienti, come raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In questa edizione del seminario sulla medicina di genere ci si è focalizzati, in particolare, sulla “sfera neurologica e psichiatrica del paziente adulto e adolescente”.
Ad intervenire, dopo i saluti del direttore sanitario aziendale Antonio Lazzara, sono stati la dirigente medico Rosalia Ragusa, Ludovica La Torre medico in formazione, Alessandra Nicoletti dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia, Rita Maria Elisa Barone dell’UOC Neuropsichiatria moderati da Vincenzo Guardabasso referente del tavolo tecnico aziendale Medicina di Genere.
Interessanti alcuni studi sulla depressione negli adolescenti presentati nel corso dell’evento, dai quali è possibile evincere, ad esempio, la maggiore reattività emotiva agli stress da parte delle ragazze piuttosto che dai ragazzi. Tra l’altro, i disturbi d’ansia, della condotta alimentare e dell’umore sono maggiormente rintracciabili negli adolescenti del sesso femminile e meno in quelli di sesso maschile.
Per quanto riguarda poi le strategie di gestione delle emozioni sempre tra i giovanissimi, i ragazzi reagiscono di più facendo uso di alcol mentre le ragazze hanno un maggior “effortful control”, cioè una migliore capacità di regolare il comportamento sostituendo un comportamento dominante qualora il contesto lo richieda.

  
MP